Le ultime ore di Ludwig Pollak
Hans von Trotha
Ludwig Pollak non è una persona qualunque: ebreo, raffinato archeologo, grande collezionista, mercante d’arte a cui tutti si rivolgono per un parere o una attribuzione definitiva, è stato lui a individuare, all’inizio del Novecento, il braccio mancante del celeberrimo gruppo del Laocoonte. Ed è per questo che le gerarchie vaticane cercarono di salvarlo dalla deportazione che il 16 ottobre 1943 avrebbe mandato a morire ad Auschwitz più di mille ebrei romani. A tal fine inviarono come emissario K., un professore tedesco residente in Vaticano.
Il tempo stringe. K. si accorge che Pollak tergiversa, preferisce raccontare di sé, della sua vita. Perché «bisogna lasciare testimonianza. Proprio quando tutto finisce. Bisogna raccontare». Della splendida scultura. Di quello che veramente significa. Della Belle Époque. Di Praga. Vienna. Roma. I musei. La musica. Gli amici. Freud. Mahler. Rodin. Richard Strauss. E del crescente deteriorarsi della posizione degli ebrei in Europa, e di come lui stesso sia stato declassato di giorno in giorno, fino a non essere più ricevuto anche laddove il suo sapere continuava ad essere necessario.
L’archeologo insiste soprattutto sul «suo» braccio del Laocoonte, una scoperta che ha rivoluzionato l’interpretazione tradizionale, e più consolante, della scultura ellenistica fornendone una politicamente sgradevole nei tempi nuovi del personaggio Laocoonte. E frutto forse di una profonda empatia, un processo di identificazione dello studioso ebreo con il significato della sorte del gran sacerdote troiano che, unico tra i suoi a comprendere il pericolo che celava il dono del celebre cavallo, fu per questo punito dagli dèi.
La vicenda di Ludwig Pollak costituisce la chiave per rappresentare le tragedie della civiltà europea nello scorso secolo, opponendo all’orrore nazista la passione per la ricerca e per lo studio.
Il tempo stringe. K. si accorge che Pollak tergiversa, preferisce raccontare di sé, della sua vita. Perché «bisogna lasciare testimonianza. Proprio quando tutto finisce. Bisogna raccontare». Della splendida scultura. Di quello che veramente significa. Della Belle Époque. Di Praga. Vienna. Roma. I musei. La musica. Gli amici. Freud. Mahler. Rodin. Richard Strauss. E del crescente deteriorarsi della posizione degli ebrei in Europa, e di come lui stesso sia stato declassato di giorno in giorno, fino a non essere più ricevuto anche laddove il suo sapere continuava ad essere necessario.
L’archeologo insiste soprattutto sul «suo» braccio del Laocoonte, una scoperta che ha rivoluzionato l’interpretazione tradizionale, e più consolante, della scultura ellenistica fornendone una politicamente sgradevole nei tempi nuovi del personaggio Laocoonte. E frutto forse di una profonda empatia, un processo di identificazione dello studioso ebreo con il significato della sorte del gran sacerdote troiano che, unico tra i suoi a comprendere il pericolo che celava il dono del celebre cavallo, fu per questo punito dagli dèi.
La vicenda di Ludwig Pollak costituisce la chiave per rappresentare le tragedie della civiltà europea nello scorso secolo, opponendo all’orrore nazista la passione per la ricerca e per lo studio.
Rok:
2022
Wydawnictwo:
Sellerio
Język:
italian
ISBN 10:
8838943249
ISBN 13:
9788838943249
Plik:
EPUB, 857 KB
IPFS:
,
italian, 2022
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